Indipendenza energetica, azzeramento della bolletta elettrica, nessun costo di manutenzione, il tutto a fronte di un canone mensile particolarmente vantaggioso.
È con queste promesse che alcune società del settore fotovoltaico cercano di truffare i clienti domestici, installando impianti che poi non sono assolutamente in grado di rispettare le condizioni pubblicizzate in un primo momento.
Alla federazione italiana che tutela i contribuenti e i consumatori, infatti, sono giunte molte richieste d’aiuto di persone che hanno acquistato impianti solari, dopo essersi fatte convincere che il finanziamento si sarebbe ripagato al 100% attraverso la detrazione fiscale e l’azzeramento delle bollette, salvo poi vedersi recapitare delle rate mensili esorbitanti, pari a svariate centinaia di euro, oltre a dover pagare le bollette con gli stessi importi di prima, mentre le società che avevano venduto l’impianto erano sparite.
Per evitare di essere truffati, è fondamentale ricordare alcuni consigli per un corretto investimento nel fotovoltaico:
- con un impianto fotovoltaico senza storage non si possono azzerare le bollette di energia elettrica, ma solo incrementare la percentuale di elettricità autoconsumata. La percentuale di autoconsumo aumenta sensibilmente se oltre ai pannelli facciamo installare una batteria di accumulo, ma arrivare al 100% comporta un sovradimensionamento del sistema che non lo rende conveniente;
- l’indipendenza energetica è quindi solo parziale, perché non è possibile interrompere la fornitura elettrica staccandosi dalla rete;
- è bene diffidare delle offerte troppo standardizzate che escludono un sopralluogo tecnico preliminare con un installatore professionista. Ogni impianto va “cucito su misura” secondo i propri consumi e le proprie esigenze-abitudini, oltre naturalmente alle caratteristiche dell’abitazione (esposizione del tetto, irraggiamento solare, ecc.);
- l’obiettivo dell’investimento è massimizzare l’autoconsumo, cioè utilizzare direttamente quanta più energia possibile di quella generata con i pannelli solari, anche grazie ad alcuni accorgimenti, ad esempio “spostare” i consumi elettrici gestibili (lavastoviglie, asciugatrice, eccetera) nelle ore diurne, magari con il supporto di un sistema domotico capace di coordinare i carichi elettrici con la produzione effettiva dell’impianto;
- leggere con molta attenzione il preventivo e il contratto di vendita, per individuare eventuali voci che dovrebbero essere incluse e invece non lo sono (sopralluogo, installazione, collaudo, monitoraggio, assistenza);
- affidarsi a ditte che possono dimostrare di aver installato molti impianti fotovoltaici e di essere aggiornate sull’evoluzione tecnica e normativa del settore;
- conviene scegliere marche di pannelli e inverter tra quelle più note e solide a livello internazionale, ricordandosi di controllare le garanzie applicate.
È opportuno stare attenti anche ad un altro tipo di "truffa", cioè quella che riguarda molti venditori che offrono alle, spesso ignare, famiglie, impianti fotovoltaici sovradimensionati rispetto ai loro consumi elettrici e a costi molti elevati per kW installato, senza una preventiva valutazione dei loro consumi e profili di consumi.
Ricordiamo che, ad esempio, con un consumo elettrico medio annuale intorno ai 3.000 kWh (fare sempre un controllo con le bollette di un anno), un investimento per un impianto FV con potenze superiori ai 3 kWp è esagerato rispetto alle proprie esigenze.
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(fonte: qualenergia.it)